Growth Manager: Chi È, Cosa Fa e Perché È Essenziale per la Crescita Aziendale

Nel panorama competitivo attuale, dove ogni clic può fare la differenza e la crescita non è mai scontata, il ruolo del growth manager sta diventando sempre più cruciale. Ma chi è davvero questo professionista? È un marketer? Un analista? O forse un ibrido tra tecnologia, creatività e strategia?
In questa guida approfondita, esploreremo tutto ciò che riguarda il growth manager: definizione, competenze, strumenti, esempi di successo, opportunità di carriera e molto altro.
Il growth manager è una figura professionale responsabile della crescita sostenibile di un'azienda, attraverso l'analisi dei dati, la sperimentazione continua e l’ottimizzazione di ogni fase del funnel di acquisizione, attivazione, fidelizzazione e monetizzazione.
A differenza di un tradizionale marketing manager, il growth manager lavora trasversalmente con team di prodotto, vendite e sviluppo, con l’obiettivo di generare impatto concreto sui risultati di business.
Nel mondo digitale, la competizione è feroce e l’attenzione degli utenti è limitata. Un growth manager aiuta le aziende a emergere analizzando il comportamento dei clienti, identificando i colli di bottiglia nel funnel e proponendo soluzioni rapide e testabili.
Il suo approccio scientifico e sperimentale permette di ottenere risultati misurabili in tempi brevi, ottimizzando risorse e aumentando il ritorno sugli investimenti.
Negli ultimi anni, il marketing è passato da attività principalmente creative a una disciplina sempre più data-driven. Il growth manager rappresenta l’apice di questa evoluzione: non si limita a promuovere, ma lavora per far crescere attivamente il business, testando, analizzando e iterando.
Una delle qualità più importanti per un growth manager è la capacità di leggere e interpretare i dati. Deve saper usare strumenti analitici per monitorare KPI come il tasso di conversione, il customer lifetime value, la retention e i costi di acquisizione.
Queste competenze permettono di prendere decisioni basate su evidenze reali, non su intuizioni. I growth manager analizzano anche i pattern comportamentali degli utenti per prevedere le azioni future e ottimizzare le strategie.
Non basta saper leggere i numeri: serve anche creatività. Il growth manager deve proporre esperimenti intelligenti, costruire ipotesi e validarle con test concreti (come A/B testing o split testing).
Ogni nuovo esperimento deve avere un obiettivo chiaro, un impatto misurabile e tempi di esecuzione rapidi. Questa mentalità sperimentale è essenziale per innovare costantemente.
Comprendere come si comportano gli utenti all’interno del funnel di conversione è un’altra competenza chiave. Un buon growth manager conosce:
Questa conoscenza gli permette di identificare i punti critici e trasformarli in opportunità di crescita.
La sperimentazione è il pane quotidiano del growth manager. Ogni giorno lavora su:
Ogni esperimento viene documentato, analizzato e utilizzato come base per l’esperimento successivo, creando un ciclo continuo di miglioramento.
Il growth manager è un ponte tra reparti. Lavora a stretto contatto con:
Questa collaborazione richiede soft skills come la comunicazione, la leadership e l’empatia.
Le metriche Pirate (AARRR) sono centrali nel lavoro del growth manager:
Monitorare queste metriche permette di identificare le aree a maggiore potenziale di ottimizzazione.
Per raccogliere e interpretare dati, il growth manager usa strumenti come:
Per gestire utenti e comunicazioni automatizzate, usa:
Per testare e ottimizzare continuamente:
Non esiste un solo percorso per diventare growth manager, ma molte figure provengono da aree come marketing digitale, ingegneria informatica, statistica o economia. Le competenze più importanti si acquisiscono con l’esperienza pratica, ma alcune certificazioni possono accelerare la carriera:
Questi corsi combinano teoria, casi studio e strumenti pratici.
Oltre alla teoria, è fondamentale sperimentare sul campo. Puoi iniziare lavorando su progetti personali, come:
Documentare i risultati ottenuti (KPI prima e dopo) ti aiuterà a costruire un portfolio credibile.
Ecco alcune risorse utili:
PiattaformaCorso ConsigliatoCXLGrowth Marketing MinidegreeCourseraDigital Marketing Specialization (Wharton)UdemyGrowth Hacking con Esempi PraticiReforgeGrowth Series
Anche se lavorano a stretto contatto, questi due ruoli hanno responsabilità diverse:
AspettoGrowth ManagerProduct ManagerObiettivo PrincipaleCrescita e acquisizioneSviluppo e successo del prodottoKPI MisuratiAARRR, conversioni, retentionNPS, soddisfazione utente, performance UXAttività PrincipaliEsperimenti, marketing, funnel optimizationRoadmap prodotto, feature prioritizationFocusEsterno (utente, mercato)Interno (funzionalità, feedback utenti)
Gli stipendi variano molto in base all’esperienza e al tipo di azienda. In Italia:
All’estero, in startup e aziende tech:
Spotify ha investito moltissimo nel growth management, combinando intelligenza artificiale, segmentazione e referral marketing. Grazie a strategie come “Discover Weekly”, è riuscita a crescere in modo esponenziale e fidelizzare milioni di utenti.
Revolut ha utilizzato il growth marketing per espandersi velocemente in decine di paesi, grazie a:
Nel prossimo futuro, il ruolo del growth manager si evolverà ulteriormente grazie all’integrazione con strumenti di intelligenza artificiale e machine learning. Queste tecnologie consentiranno:
Il growth manager del 2025 dovrà saper collaborare con data scientist, utilizzare dashboard evolute e comprendere le logiche algoritmiche dietro ai suggerimenti automatizzati.
Accanto alle competenze tecniche, crescerà il peso delle soft skills:
Inoltre, la padronanza dell’etica digitale, della privacy e del design inclusivo diventeranno parte integrante del lavoro del growth manager.
Principalmente sì, ma sempre più aziende tradizionali stanno adottando strategie digitali e cercano profili di growth manager per modernizzare i processi.
Non è obbligatorio, ma conoscere le basi di HTML, CSS o SQL è molto utile per comprendere meglio le integrazioni tecniche e lavorare con i team di sviluppo.
È una figura trasversale che lavora con marketing, prodotto, dati e vendite. Quindi sì, ma con un raggio d’azione molto più ampio rispetto al marketing tradizionale.
Startup, scale-up, aziende tech, e-commerce, agenzie digitali e persino multinazionali. Il ruolo è sempre più richiesto a livello globale.
L’esperienza pratica pesa molto di più. Avere un portfolio di esperimenti riusciti e risultati tangibili è spesso più valorizzato di un master.
In un mondo dove la competizione è globale, il tempo è limitato e i clienti sono sempre più esigenti, ogni azienda ha bisogno di un professionista capace di guidare la crescita con metodo, creatività e visione.
Il growth manager è quella figura strategica che, unendo dati e intuizione, permette di sperimentare rapidamente, scalare ciò che funziona e costruire business sostenibili nel tempo.
Non si tratta solo di “vendere di più”, ma di creare esperienze migliori, fidelizzare i clienti e costruire relazioni che durano. Ecco perché, oggi più che mai, investire in un growth manager non è un lusso: è una necessità.
Vuoi approfondire il tema? Dai un’occhiata alla guida di Reforge sul ruolo del Growth Manager e ai contenuti gratuiti del CXL Institute.
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